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PRESTAZIONI

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Dove eseguire la terapia

  • Cadoneghe (Centro Fisioterapico Padovano)
  • Padova (Centro Medico Fisioguizza)
  • Scorzè (Poliambulatorio San Benedetto)
  • Conegliano (Poliambulatorio Marca Trevigiana)

 

Regime

Convenzionato con il SSR (solo a Cadoneghe e Padova) e privato.

 

Documenti utili

 

Che cos’è l’ultrasuonoterapia

Si utilizza a scopo terapeutico l’effetto biologico prodotto dagli ultrasuoni, onde sonore con frequenza superiore alla soglia uditiva. La penetrazione delle onde sonore attraverso i tessuti ha un’azione di tipo meccanico (micromassaggio), termico e chimico, con i seguenti effetti terapeutici:

  • analgesico e antinfiammatorio;
  • decontratturante (rilasciamento muscolare);
  • fibronolitico e trofico (riassorbimento di ematomi, eliminazione di tenui calcificazioni, stimolazione della guarigione dei tessuti).

L’ultrasuonoterapia può essere effettuata con una tecnica a contatto (con l’interposizione di un gel tra la testina dell’apparecchio a ultrasuoni e la cute) o in immersione in acqua quando si tratta di superfici irregolari come mani e piedi.
Una seduta dura dagli 8 ai 10 minuti
Esiste inoltre l’associazione di gel medicamentoso ad ultrasuono e si parla allora di ultrasuonoforesi.

 

Indicazioni

L’ultrasuonoterapia è indicata essenzialmente per patologie delle strutture periostali, tendinee e capsulari.

  • Coccigodinie (dolore del coccige)
  • Contratture muscolari antalgiche
  • Artrosi
  • Morbo di Dupuytren
  • Ematomi organizzati e tessuti cicatriziali ipertrofici

 

Avvertenze

  • I portatori di pacemaker non posso sottoporsi a ultrasuonoterapia.
  • I pazienti con impianti cocleari o endoprotesi possono sottoporsi a ultrasuonoterapia.
  • I pazienti trattati con radioterapia non possono essere sottoposti a trattamenti con ultrasuonoterapia.
  • I pazienti con malattie cardiovascolari possono essere trattati solo con basse intensità.

La terapia è vivamente sconsigliata in caso di:

  • tromboflebiti, perché gli ultrasuoni possono provocare la rottura di emboli;
  • sepsi acuta delle zone da trattare, per il pericolo di diffusione dell’infezione;
  • gravidanza, per il pericolo di provocare danni al feto, in area lombare;
  • neoplasie, per evitare di stimolare la crescita delle metastasi.