MEDICI
Lupone Nicoletta
Anestesista
Pasquotti Giulio
Radiologo
Peruzzi Francesco
Radiologo
Tac Diretta
Tac con mezzo di contrasto
Convenzionato con il SSR e privato.
La tomografia computerizzata (TAC) è una metodica radiologica in cui viene utilizzato, a fini diagnostici, un sottile fascio di raggi X emesso da un tubo radiogeno che ruota attorno al paziente. Il fascio attraversa di volta in volta una singola sezione corporea (da cui il nome tomografia), effettuandone una scansione. Contrapposto al tubo si trova un sistema rilevatore, il detettore, che raccoglie le radiazioni attenuate emergenti dal corpo del paziente. Queste vengono poi trasformate in segnali elettrici analogici e convertite in dati digitali. La TAC, valutando differenze di densità di tessuti, fornisce immagini del corpo umano nei diversi piani dello spazio. L’esame necessita di una prescrizione medica.
La TAC viene impiegata per esaminare il sistema nervoso (Tac cerebrale), il capo e il collo, il torace, l’addome, la colonna vertebrale e in ambito muscolo scheletrico anche con ricostruzioni tridimensionali (3D). Alcuni esami richiedono la somministrazione endovenosa di mezzo di contrasto. Per l’esecuzione della TAC con mezzo di contrasto è necessaria la valutazione preventiva da parte del Medico Radiologo e dell’Anestesista, e la compilazione della scheda informativo-anamnestica e di consenso informato da parte del Medico prescrittore. L’Utente dovrà sottoporsi prima della TAC con mezzo di contrasto all’esame ematico della Creatinina.
GVDR dispone di due apparecchiature APERTE:
L’esame di TAC viene effettuato dai Tecnici Sanitari di Radiologia Medica (TSRM). Per gli esami con M.D.C. endovenoso è prevista l’assistenza anestesiologica. L’interpretazione dell’esame è affidata a Medici Radiologi.
Non esistono controindicazioni assolute all’esecuzione di una TAC. Permangono le controindicazioni relative all’utilizzo di radiazioni ionizzanti e del loro potenziale danno biologico sui tessuti. Di norma si evita l’esame alle donne in gravidanza (presunto o accertato) e si limita all’indispensabile ai bambini in tenera età.
Esistono controindicazioni all’impiego di mezzo di contrasto endovenoso in pazienti allergici o presunti tali. In tal caso è prevista una terapia desensibilizzante a base di cortisone da iniziarsi circa 18 ore prima dell’esame, finalizzata a ridurre il rischio di gravi reazioni allergiche. L’utilizzo di mezzi di contrasto endovenosi, infine, deve essere attentamente valutata nei pazienti con gravi insufficienza epatica o renale.
L’indagine radiologica richiesta prevede la somministrazione, mediante iniezione endovenosa, di una sostanza detta “mezzo di contrasto” che da la possibilità di riconoscere meglio le strutture normali (in particolare escretrici urinarie, vasi arteriosi e venosi) ed eventuali processi patologici e spesso di precisarne la natura.
I mezzi di contrasto (MdC) organoiodati (TAC) e contenenti gadolinio (RMN) possono provocare effetti collaterali e alcune reazioni avverse.
Le reazioni, di grado lieve (nausea, vomito, prurito) o moderato (vomito profuso, orticaria diffusa, edema facciale, broncospasmo) sono in genere risolte con semplici provvedimenti terapeutici. Rarissimamente, si possono verificare reazioni severe ( shock ipotensivo, edema polmonare, arresto cardio-respiratorio), che in casi eccezionali possono provocare il decesso. Nelle nostre strutture l’iniezione endovenosa di mezzi di contrasto è eseguita con la supervisione di un medico rianimatore.
Si informa il paziente che a termine dell’esame TAC con mezzo di contrasto verrà somministrata fleboclisi di soluzione fisiologica da 500 ml endovena allo scopo di facilitare l’eliminazione del mezzo di contrasto.
Non è prevista alcuna preparazione nel caso di T.C. senza mezzo di contrasto.
Nel caso di T.C. con mezzo di contrasto è richiesto il digiuno da almeno 5 ore, in alcuni casi a vescica piena ed aver seguito la procedura di valutazione preliminare.
Il paziente è comodamente sdraiato su un lettino che scorre attraverso un breve tunnel. La durata dell’esame varia in relazione ai distretti corporei da esaminare. Generalmente una TAC dura 15 minuti circa.
Un tempo maggiore è richiesto per l’esecuzione di esami con mezzo di contrasto.
Il referto è disponibile di norma entro cinque giorni lavorativi dall’esecuzione dell’esame e può essere ritirato dal paziente o da altra persona purché in possesso di delega scritta e dei documenti d’identità del paziente e del delegato.
E’ richiesto il digiuno da almeno 6 ore e la presentazione di specifici esami ematici prescritti dal Medico Curante.
Il paziente è comodamente sdraiato su un lettino che scorre attraverso un breve tunnel. La durata dell’esame varia in relazione ai distretti corporei da esaminare. Generalmente una TAC dura 15 minuti circa. Con TAC con MDC sarà eseguita una iniezione con il mezzo di contrasto.
Il referto può essere ritirato dal paziente o da altra persona purché in possesso di delega scritta e dei documenti d’identità del paziente e del delegato.
L’indagine radiologica richiesta prevede la somministrazione endovenosa “mezzo di contrasto” che da la possibilità di riconoscere meglio le strutture normali (in particolare escretrici urinarie, vasi arteriosi e venosi) e le attenzioni patologiche e spesso di precisarne la natura.
I mezzi di contrasto (MDC) organoiodati (TAC) e contenenti gadolinio (RMN) possono provocare effetti collaterali e alcune reazioni avverse. (vedi Foglio Illustrativo del Farmaco).
L’anestesista eseguirà una valutazione clinica e strumentale al paziente ai fini del giudizio di idoneità alla somministrazione del MDC e gli fornirà tutte le informazioni necessarie per ottenere il consenso informato all’esecuzione di esami radiologici con mezzo di contrasto dal paziente.
Attenzione: il colloquio con l’anestesista può portare all’esecuzione dell’esame, ma anche alla NON esecuzione per motivi clinici o perché il paziente non dà il proprio consenso.
Le reazioni, di grado lieve (nausea, vomito, prurito) o moderato (vomito profuso, orticaria diffusa, edema facciale, broncospasmo) sono in genere risolte con semplici provvedimenti terapeutici. Rarissimamente, si possono verificare reazioni severe (shock ipotensivo, edema polmonare, arresto cardio-respiratorio), che in casi eccezionali possono provocare il decesso. Nella nostra struttura l’iniezione endovenosa di mezzi di contrasto è eseguita con la presenza di un medico anestesista rianimatore.
(Situazioni nelle quali il Mezzo di Contrasto non deve essere somministrato o somministrato con particolare cautela)
Per l’esecuzione dell’esame non è necessaria la sospensione di eventuali trattamenti farmacologici abituali è invece indispensabile:
Si informa il paziente che al termine dell’esame TAC con mezzo di contrasto verrà somministrata fleboclisi di soluzione fisiologica da 500 ml endovena allo scopo di facilitare l’eliminazione del mezzo di contrasto.
Anestesista
Radiologo
Radiologo