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Chirurgia ortopedica robotica
Artroprotesi di ginocchio robotizzata parziale e totale

Chirurgia protesica all’avanguardia per interventi senza errori

 

Da novembre 2017 è possibile utilizzare questa metodica (Mako Rio System) in tutte le patologie degenerative dell’articolazione grazie all’estensione della tecnica alla protesi totale di ginocchio Triathlon Stryker.

Prima di questa data era possibile utilizzare il robot solo nelle patologie che interessavano una parte dell’articolazione (artrosi compartimentali) applicando componenti protesiche che sostituivano solo parzialmente il ginocchio. In questo modo possono essere trattate quasi tutte le patologie degenerative del ginocchio sfruttando i vantaggi del robot Mako. Restano esclusi solo rari casi che necessitano di soluzioni protesiche particolari.

 

Come funziona l’intervento

La tecnica robotica dell’artroprotesi di ginocchio (parziale e totale) consiste nell’utilizzo del sistema come supporto alle scelte e al lavoro del chirurgo nel corso dell’applicazione dell’impianto.

Per prima cosa, crea un modello elettronico del ginocchio a tre dimensioni sulla base di una TAC preoperatoria; tale modello insieme alle informazioni trasmesse dai sensori posizionati sull’articolazione durante l’intervento, serve per elaborare le istruzioni chirurgiche corrette utili a posizionare la protesi nella giusta sede e bilanciarla in modo perfetto.

In secondo luogo, il braccio robotico consente al chirurgo di creare, con precisione massima, l’alloggiamento osseo in cui andrà posizionata la protesi.

 

Perché usare la tecnica di chirurgia robotica

La robotica in chirurgia ortopedica permette di ridurre drasticamente gli errori di posizionamento della protesi al ginocchio, che sono all’origine della maggior parte dei fallimenti e delle complicazioni. La tecnica robotica permette infatti di essere certi dell’esatto posizionamento della protesi mentre la si applica, non a giochi fatti.      
Grazie alla Makoplastica, i limiti della chirurgia protesica parziale del ginocchio si sono allargati, sia nelle indicazioni che nella fascia di età.

Nei casi in cui una volta veniva sconsigliata, ad esempio nell’insufficienza del legamento crociato anteriore, ora può essere applicata una protesi monocompartimentale. Nei casi di assenza completa del legamento è possibile ricostruirlo contemporaneamente all’impianto della protesi proprio grazie alla grande precisione del sistema. Se coesiste un’usura dell’articolazione femororotulea è possibile, con la stessa tecnica di chirurgia robotica e nel medesimo intervento, sostituire anche questo compartimento (in questo caso si parla di bicompartimentale).

L‘impianto di una protesi totale di ginocchio può così essere limitato solo ai casi di usura articolare generalizzata (circa il 50% dei casi).

 

I vantaggi per il paziente

L’artroprotesi parziale di ginocchio (makoplastica parziale) presenta diversi vantaggi per il paziente. Come già detto, il robot Rio permette una precisione pressoché assoluta nel posizionamento della protesi, favorendo la buona riuscita dell’operazione. Allo stesso tempo consente di risparmiare il tessuto osseo sano e di rispettare i tessuti molli circostanti (capsula, legamenti, muscoli) grazie al minimo traumatismo della fresa di cui è dotato il braccio robotico.

Di conseguenza, i pazienti che si sottopongono a operazioni di Makoplastica del ginocchio presso la Clinica San Francesco hanno tempi di recupero molto più rapidi rispetto a quelli operati con tecniche convenzionali. Trattandosi di una tecnica operatoria mini-invasiva è possibile non utilizzare durante l’intervento il laccio pneumoischemico alla coscia, ossia mantenendo costante la circolazione durante tutto l’intervento, con benefici enormi per il dolore post-operatorio da compressione e per i pazienti che soffrono di patologie arteriose e venose degli arti.

Nella maggior parte dei casi, il paziente può riprendere a camminare nelle prime 24 ore, senza ricorrere all’uso di farmaci analgesici; il ritorno al lavoro e alla vita di relazione si verificano entro poche settimane. In circa il 70% dei casi non è necessaria una degenza riabilitativa (Fast-Track o dimissione rapida) ma è sufficiente un programma di ginnastica intrapreso nell’immediato post-operatorio sotto la guida dei fisioterapisti, da proseguire poi a casa in autonomia. L’utilizzo delle stampelle è consigliato solo nei primissimi giorni dopo l’operazione.

La protesi totale di ginocchio beneficia di tutti i vantaggi connessi con la minore invasività, il perfetto bilanciamento legamentoso, la precisione e la riproducibilità del gesto chirurgico legati al sistema. La tecnica robotica, grazie alla mini-invasività e al perfetto bilanciamento legamentoso, consente anche un ritorno all’attività sportiva, seppure con alcune limitazioni.