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Chirurgia ortopedica robotica
Artroprotesi d'anca robotizzata

Intervento mini invasivo all’anca e riabilitazione più rapida

L’Unità Funzionale di Ortopedia e Traumatologia della Clinica San Francesco, è stata la prima in Europa, nel dicembre del 2012, ad eseguire interventi di artroprotesi d’anca avvalendosi dell’innovativo sistema robotico Rio System, introdotto in Italia dal Dr. Piergiuseppe Perazzini.

 

In cosa consiste l’intervento all’anca

La Makoplastica d’anca si avvale di un sistema computerizzato che, sfruttando le immagini TAC effettuate dal paziente negli ultimi mesi precedenti all’intervento, elabora un modello tridimensionale dell’anca da operare utile al chirurgo per scegliere, prima dell’intervento, la misura e il posizionamento dell’impianto di protesi all’anca.     
In fase operatoria, tramite dei sensori posizionati sull’articolazione, il chirurgo fornisce al computer del robot altri parametri che, uniti al precedente studio preoperatorio, danno origine al modello definitivo.

Il chirurgo esegue poi la resezione del collo femorale, l’applicazione della componente protesica femorale di prova e prepara l’alloggiamento della coppa acetabolare tramite una fresa montata su di un braccio meccanico, sotto il diretto controllo del computer. Verificato il corretto funzionamento dell’impianto di prova (lunghezza degli arti, stabilità delle componenti, tensione muscolare, ecc.) si procede ad impiantare la protesi definitiva.

 

Perché usare la chirurgia robotica

La tecnica robotica consente di ridurre drasticamente gli errori di posizionamento delle componenti protesiche e consente di monitorare durante tutto l’intervento il rispetto dei parametri biomeccanici indispensabili al corretto funzionamento di una protesi (centro di rotazione, lunghezza, tensione dei gruppi muscolari che muovono e stabilizzano l’anca, ecc.).

 

I vantaggi per il paziente

Il corretto posizionamento delle componenti consentito dal sistema Rio, si traduce in un’articolazione più stabile e biomeccanicamente più efficiente; ciò consente di mobilizzare il paziente con maggiore tranquillità e di intraprendere dopo l’intervento di artroprotesi all’anca una riabilitazione più rapida.

Lo scarso uso di farmaci analgesici, legato al fatto che l’artroprotesi all’anca è mini-invasiva, permette al paziente di deambulare con due stampelle, caricando il peso sull’arto operato, già a partire dal giorno successivo all’intervento.

Il ritorno a casa dopo l’intervento può avvenire già nella prima settimana, con l’indicazione a proseguire il programma riabilitativo della protesi all’anca a domicilio o in regime ambulatoriale per tre/quattro settimane.     
In casi particolari viene consigliato un periodo di ricovero in un reparto di riabilitazione funzionale fino alla rimozione dei punti (2 settimane circa dall’intervento).